di Giulio Andreani
Questo saggio è stato sottoposto in forma anonima alla valutazione di un referee.
Il decreto correttivo del Codice della crisi approvato in prima lettura il 10 giugno scorso dal Consiglio dei ministri (di seguito: “decreto correttivo” o anche solo “correttivo”) modifica significativamente la disciplina del trattamento dei crediti tributari e contributivi nella crisi d’impresa, attraverso l’introduzione di disposizioni che sono da considerare nel complesso certamente utili e opportune; alcune di esse possono tuttavia essere migliorate, sia chiarendone il contenuto, al fine di evitare future incertezze interpretative, sia modificandole laddove potrebbero ostacolare i risanamenti aziendali.
Sommario:
- Le novità relative al trattamento dei debiti tributari nella composizione negoziata della crisi
- Le novità relative al trattamento dei debiti tributari nell’accordo di ristrutturazione dei debiti
2.1. Le ulteriori limitazioni al “cram down” introdotte con il correttivo
2.2. Ulteriori disposizioni procedurali
2.3. Criticità non affrontate dal correttivo - Le novità relative al trattamento dei debiti tributari nel piano di ristrutturazione soggetto a omologazione
- Le novità relative al trattamento dei debiti tributari nel concordato preventivo
4.1. Il “cram down” fiscale nel concordato in continuità
4.2. Il rapporto fra la RPR e il divieto di trattamento deteriore dei crediti tributari e contributivi - Le novità relative al trattamento dei debiti tributari nel concordato attuato nella liquidazione giudiziale
- Il trattamento dei debiti tributari nel concordato semplificato, nel concordato minore e nella ristrutturazione dei debiti del consumatore
- La transazione fiscale di gruppo
- Le novità relative alla responsabilità del soggetto acquirente di un’azienda per i debiti tributari del cedente
1 Agosto 2024