Troppi debiti finanziari nei bilanci delle imprese con ricavi oltre 5 milioni
di Giulio Andreani
L’analisi condotta Pwc tax&legal sugli ultimi bilanci disponibili delle società di capitali con ricavi annui superiori all’importo di 5 milioni (sono 60.152), che non tengono peraltro ancora conto degli effetti negativi generati dalla crisi energetica, mostra la presenza di numerose situazioni di criticità a causa dell’eccessivo peso dei debiti finanziari e dei debiti tributari.
Circa la metà delle società esaminate non presenta indebitamento finanziario netto e sono quindi prive di criticità, mentre dall’analisi dell’altra metà (28.861) è risultato che 2.636 società, corrispondenti al 9,1% di quelle esaminate, presentano un Ebitda (cioè un margine operativo lordo) negativo, il che indica di per sé l’esistenza di criticità. Relativamente alle altre 26.225 società (aventi tutte un Ebitda positivo) è inoltre emerso che:
– 8.060 società, corrispondenti al 14,8 % di quelle esaminate, presentano un rapporto Pfn/Ebitda superiore a 5, che costituisce un valore patologico;
– 9.865 società, corrispondenti al 18,1% di quelle esaminate, presentano un rapporto Pfn/Utile netto superiore a 10, che è estremamente elevato;
– 1.159 società, corrispondenti al 2,1% di quelle esaminate, presentano un rapporto Debiti tributari e previdenziali/Ebitda superiore a 5, che è estremamente elevato;
– 9.799 società, corrispondenti al 18,0% di quelle esaminate, presentano un rapporto [Pfn + Debiti tributari e previdenziali] /Ebitda superiore a 5, che costituisce un valore patologico;
– 4.284 società, corrispondenti al 7,8% di quelle esaminate, presentano un rapporto [Pfn + Debiti tributari e previdenziali] /Ebitda superiore a 10, che costituisce un valore patologico;
– 11.062 società, corrispondenti al 20,3% di quelle esaminate, presentano un rapporto [Pfn + Debiti tributari e previdenziali] / Utile netto superiore a 10, notevolmente patologico;
– 3.119 società, corrispondenti al 5,7% di quelle esaminate, presentano un rapporto Debiti tributari e previdenziali/ Utile netto superiore a 10, che è estremamente elevato;
– 6.581 società, corrispondenti al 12,1% di quelle esaminate, presentano un rapporto Debiti tributari e previdenziali/Attivo superiore al 5%, che costituisce un valore patologico;
– 2.630 società, corrispondenti al 4,8% di quelle esaminate, presentano un rapporto Debiti tributari e previdenziali/Attivo superiore al 10%, che costituisce un valore patologico.
In conclusione, il 18% delle società esaminate (quasi 10.000) presenta debiti finanziari, tributari e previdenziali sproporzionati rispetto alle proprie capacità di produrre flussi finanziari utilizzabili per pagarli e circa il 10% mostra un indebitamento eccessivo a causa dei soli debiti tributari e previdenziali.
Tali società possono trarre significativi benefici dalla ristrutturazione dei loro debiti, inclusi quelli fiscali e previdenziali, per mezzo degli istituti previsti dal Codice della crisi e dell’insolvenza e della transazione fiscale, cioè dell’istituto attraverso il quale le imprese che si trovano in una situazione di crisi possono falcidiare i loro debiti fiscali e previdenziali, allo scopo di riequilibrare la loro situazione finanziaria.
A una condizione, però: il ricorso a tali istituti è efficace solo, o soprattutto, se è tempestivo, cioè quando avviene prima che la crisi si sia manifestata nella sua interezza.
A poco servono invece provvedimenti come la rottamazione delle cartelle o le dilazioni rafforzate, non corrispondendo essi, a causa della loro natura forfettaria e generalizzata, alle specifiche esigenze delle imprese. Sono insufficienti per alcune e ingiustificati per altre.