Le regole per il prelievo sul reddito cambieranno in base agli obiettivi finali
di Giulio Andreani
Differenziazione dei regimi impositivi a seconda della natura della procedura, modifica degli
obblighi dichiarativi, cedibilità anticipata dei crediti d’imposta e legittimazione passiva del debitore.
Sono queste le modifiche più significative, oltre a quelle riguardanti la transazione fiscale, che il
disegno di legge delega sulla riforma fiscale intende apportare al regime tributario degli strumenti di
regolazione della crisi d’impresa.
La determinazione del reddito e i relativi obblighi dichiarativi ai fini dell’imposta sui redditi
vengono differenziati a seconda che l’impresa debitrice acceda a un istituto liquidatorio ovvero di
risanamento, considerando liquidatorio, ai fini tributari, quello da cui discende l’estinzione
dell’impresa debitrice e di risanamento tutti gli altri, indipendentemente dalla qualificazione degli
stessi dettata dal Codice della crisi.
La disciplina fiscale della crisi d’impresa attualmente in vigore è infatti fondata sulla distinzione fra
la liquidazione giudiziale, a cui sono dedicate specifiche disposizioni, da un lato, e tutte le altre
procedure concorsuali, per le quali non è previsto alcun specifico regime, dall’altro lato: attribuisce
erroneamente rilevanza, quindi, alla qualificazione formale e non alla natura sostanziale dei vari
istituti e agli effetti da essi generati.
27 marzo 2023