Detassabili solo quelle direttamente generate dall’accordo omologato
di Giulio Andreani
Sono tassabili le sopravvenienze attive generate dalla revisione di un accordo di ristrutturazione dei debiti di cui all’articolo 182-bis della legge fallimentare (ora di cui all’articolo 57 del Codice della crisi); beneficiano, infatti, della detassazione prevista dal comma 4-ter dell’articolo 88 del Tuir solo le sopravvenienze direttamente generate dall’accordo di ristrutturazione omologato dal tribunale e non anche le maggiori sopravvenienze derivanti da accordi successivamente conclusi dell’impresa debitrice con i suoi creditori per i quali non sia stato rinnovato il relativo giudizio di omologazione. È questo il principio desumibile dalla risposta a interpello 49 della divisione Contribuenti dell’agenzia delle Entrate pubblicata ieri.
Con una precedente risposta a interpello l’Agenzia aveva ritenuto che l’emersione delle sopravvenienze da esdebitazione in un anno diverso da quello previsto dal piano di risanamento non facesse venire meno la detassazione di tali componenti reddituali, trattandosi comunque delle medesime riduzioni di debiti previste originariamente da tale piano. A diversa conclusione è tuttavia pervenuta nel caso oggetto della risposta 49/2024, poiché in questa fattispecie, a seguito della revisione degli accordi stipulati con i creditori, l’impresa debitrice aveva concordato, rispetto a quelle originarie, ulteriori riduzioni dei debiti che, essendo aggiuntive, non sono riconducibili agli accordi omologati e, pertanto, non godrebbero della detassazione che il citato comma 4-ter prevede con riguardo alle sopravvenienze attive «in caso di accordo di ristrutturazione omologato».
Si tratta di un’interpretazione molto (forse troppo) letterale di tale norma. In ogni caso pare difficile escludere la detassazione delle sopravvenienze da esdebitazione quando, indipendentemente da una ulteriore omologazione, i nuovi accordi siano stipulati in esecuzione di un piano attestato, posto che il comma 4-ter annovera anche questo istituto fra quelli che generano detta detassazione.
22 febbraio 2024